
Nonostante i capelli brizzolati, si vedeva chiaramente che lui era un uomo giovane, intorno alla trentina, e inoltre non era per niente antipatico o concentrato solo sul potere e sul lavoro. Non si dava troppa importanza, e non si teneva a distanza come avrebbe fatto un altro suo omologo. Anzi, era addirittura ironico e simpatico.
- facciamo un patto: lei ora mi accompagna di là, mi dà una mano a ripulire al meglio la camicia, e io le prometto di non mandarla nè a Sing Sing nè ad Alcatraz, ma solo a Gaeta- disse sorridendo
- a Gaeta? mi manda in vacanza allora?... mmm....allora l'ho fatta più grossa di quanto pensassi...-
continuai a scherzare amabilmente, sapendo perfettamente che Gaeta invece era nota per il carcere militare. Mi piaceva il fatto che apprezzasse l'umorismo e che rispondesse scherzosamente a tono, invece di arroccarsi sulla sua posizione di superiorità. Mi mise immediatamente a mio agio.
- allora, andiamo? o preferisce Alcatraz?-
Mi porse la mano e insieme ci avviammo verso le sale da bagno dell'albergo dove avremmo potuto lavare via la macchia e asciugarla in pochi minuti grazie all'asciugamani elettrico.La sala da bagno era molto elegante, tutta in marmo giallo reale con inserti in verde Guatemala. I lavandini erano incassati nel piano in marmo e avevano rubinetteria classica in ottone. C'erano ciotole con pout pourry profumati in ogni angolo, e gli specchi erano illuminati da applique in ferro battuto e smaltato.

Quando mi girai verso di lui, per capire cosa potessi materialmente fare per aiutarlo, me lo ritrovai a torso nudo con in mano la camicia macchiata.
- io sono una frana con il bucato, se mi aiuta con questa macchia senza dover ricorrere alla lavanderia, sono sicuro che troveremo un accordo per la destinazione...-
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Prossimo appuntamento domani 05/07/2012 ore 10.00
Ma questa idea della soap... è una tortura!
RispondiElimina:)
Spero almeno sia stata una dolce tortura...
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