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giovedì 31 ottobre 2013

Un'auto in corsa

Il piede sull'acceleratore sembrava incollato e, nonostante vedesse avvicinarsi in modo repentino l'auto che la precedeva, non accennava ad alzarlo. Puntava dritto a quel camion che sopraggiungeva in senso opposto.
Il tachimetro indicava una velocità sempre crescente, in modo pauroso, fino a quando qualcosa finalmente la convinse a frenare a pochi centimetri dalla fine. 

E' così che nasce un suicidio, pensò. Per caso e senza possibilità di controllo alcuno.
Nasce quando la ragione non va più a braccetto con il corpo, quando due parti di te vanno in direzioni opposte e tu non sai quale seguire. Quando tu vorresti vivere, ma i tuoi piedi corrono incontro ad un treno in corsa, comandati da un altro te, o quando ti sembra così struggente l'idea dell'abbraccio salvifico del mare, da non riuscire più a pensare ad altro finché non ti ci butti. Quando i tuoi occhi guardano la strada e sanno che c'è quella curva, ma i piedi non accennano a frenare né le tue mani a sterzare.
Quando forze opposte combattono dentro e fuori di te e vince quella che ti vuole morto, avulso da tutto e da tutti. Distaccato dalla vita e dai suoi problemi.

Lei ieri voleva morire. 
(ancora non ci posso credere di averci provato per davvero, perciò parlo di "lei" e non di "me")

Irrazionalmente ci ha provato con tutte le sue forze, mentre una voce dentro le urlava "ma che fai? frena! non è così che risolveresti i tuoi problemi" e l'altra parte di lei, quella stanca di combattere, quella che non sa più che farsene della sua vita e non vuole più pensare, continuava a pigiare sempre più forte, sempre di più, sull'acceleratore. 
"Sembrerà un incidente, nessuno soffrirà perché l'ho voluto io, non lo scopriranno mai,  soffriranno solo per la mia mancanza. E quella passa, prima o poi."

Chissà com'è, chissà cosa si prova nell'attimo dello schianto.
Chissà cosa si sente, a parte il dolore nell'attimo prima di morire, se tutto finisce o se invece si passa in un'altra dimensione in cui il tuo passato sulla terra ti resta comunque appiccicato addosso come un sudario per chissà quanto tempo. 
E allora sarà stato tutto inutile.
Chissà se ci si vede con gli occhi dello spirito, attorniati dai parenti disperati che accarezzano un corpo senza vita, sul letto di morte, nel tentativo inutile di riportarti alla vita lavandoti le ferite con lacrime cocenti. 
Chissà se si sente davvero il loro dolore o se invece si è sollevati da tutto.
Chissà cosa si prova davvero a morire.

Ieri ci ho provato. Ma poi ha vinto la vita.





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Chi è Manuela Rossa

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Manuela Rossa è un personaggio di fantasia, una sorta di "alter ego" di una donna che ha scoperto il potere dell'immaginazione e della scrittura per raccontarsi innanzitutto a sé stessa. I suoi scritti sono frutto di fantasia e non attingono che in modo marginale alla vita reale.

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