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sabato 25 agosto 2012

Un uomo

"Paradossalmente, non ero innamorata di te. Non lo ero mai stata, perlomeno nel senso che si dà di solito a questo termine. Parlo del desiderio fisico che annebbia la vista e interrompe il respiro al solo guardare la creatura amata, del brivido che ti intirizzisce e ti scioglie al solo sfiorarle una mano, una guancia, sicché tutto in lei diventa unico e insostituibile, perfino l’odore del suo fiato, il sudore della sua pelle, i suoi stessi difetti ti sembrano qualità deliziose: hai bisogno di lei come dell’aria, dell’acqua, del cibo, in tale schiavitù muori di mille morti ma sempre per resuscitare, per esserle schiavo di nuovo. No, neanche sull’incanto della prima notte i sensi avevano avuto influenza, sarebbe stato disonesto dire che la tua passione aveva suscitato la mia, e anche dopo era stato così: negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai un amore ha come oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malia inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale."

(Un uomo, Oriana Fallaci)

Quando regna il silenzio nell'anima, mi affido alle parole già scritte da altre persone, pezzi di vita, stralci di libri, pensieri raccolti nel web, in attesa di ritrovare quel posto nascosto al mondo intero che è la mia fantasia.

"Certo che ti farò del male...."



"Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare l'assenza."
(Le Petit Prince)



martedì 7 agosto 2012

La dieta delkazz



Eccoci qui....finalmente è uscito...

Ho personalmente partecipato alla stesura di questo e-book, ideato e prodotto da Velvet Hands, che tratta in modo ironico e fresco, e a tratti piccante, di un argomento che riguarda molte donne, ma non solo noi donne: il cattivo rapporto con il proprio corpo.
E' una raccolta di racconti, spaccati di vita in cui ogni donna e ogni uomo può facilmente immedesimarsi, che ci insegna una cosa importantissima: come volerci bene e stare bene nel nostro corpo.

Personalmente penso che l'amore e il sesso facciano benissimo non solo al corpo, ma anche e soprattutto all'anima, e che la vera bellezza si rifletta all'esterno come una luce che nasce dentro di noi, con l'autostima e l'amore che proviamo innanzitutto per noi stessi.
Auguro a tutti una buona lettura!
Per acquistarlo potete cliccare direttamente sul banner qui di lato, o andare in tutti gli stores tradizionali e librerie informatiche.
Il mio ricavato dalla vendita di questo e-book, personalmente, ho deciso di devolverlo in beneficenza.
Ringrazio quindi quanti parteciperanno, sia con l'acquisto sia con il passaparola, alla divulgazione di quest'opera.

Inserisco qui di seguito l'introduzione al libro, redatta dalla psicologa e psicoterapeuta Randa Romero

Piccole storie, in questo libro, dedicate a momenti di riflessione individuali che scoprono pensieri ossessivi e caratterizzano la qualità del rapporto con noi stessi.
Una catena di pensieri che girano intorno ad un unico tema, espressi nel linguaggio comune, spezzettato e spesso carnale del pensiero quotidiano.
Attraverso storie ironiche o sensuali, frammenti di quotidianità resi leggeri da uno sguardo divertito, si affronta un tema importante per ognuno di noi e pregnante per il tipo di società nella quale viviamo.
Il tema del “modello desiderabile, che ossessiona, nel vero senso della parola, ognuno, e si coagula in pensieri disperati, soprattutto in concomitanza dell’estate. Gabbia imposta da un sistema d’immagine sempre più invadente, la desiderabilità del modello si polverizza in queste storie, che hanno la capacità di far emergere “l’umano vero” in tutta la sua varietà espressiva.
Corpi di ogni fattezza e dimensione emergono, finalmente, dalla patinatura appiattita delle riviste di moda, per esalare i loro odori individuali nell’aria intorno a chi legge.
Dalla ossessione per il proprio aspetto esteriore, sempre riferito ad un modello standard esterno, i protagonisti hanno la fortuna ed il coraggio, la saggezza e la conferma esterna, di arrivare a vivere se stessi dall’interno, dal centro di sé e recuperano, perciò, il senso della loro vita.
Con storie corte, piccole frasi, brevi pennellate, questo libro riesce a generare una forte impressione. L’umanità, finalmente liberata dalla sua gabbia narcisistica, comunica al lettore il senso della presenza e del calore, ormai estinti nelle immagini che si affacciano ogni giorno da cartelloni e riviste.


Randa Romero

Psicologa e psicoterapeuta.


Puoi acquistare la tua copia direttamente su Amazon.it o cliccando sul banner sulla destra.

venerdì 3 agosto 2012

Ho fatto un sogno

Ho fatto un sogno.
Un sogno un pò strano eppure reale.
Ho sognato di avere coraggio. Coraggio di vivere un sogno.
Ho sognato di partire senza avvisare nessuno. Partire per un posto lontano e cercare un'immagine fissa nella mia mente.
Ho sognato di bussare ad ogni porta di ogni casa.
E ho sognato di non trovare quello che cercavo.

Ho sognato di andare giù al lago e fermarmi su una panchina, a capo chino, a guardare il riflesso del sole sull'acqua in cerca di una soluzione.
Ho sognato di entrare stanca e avvilita in un bar per bere qualcosa e di incrociare per caso uno sguardo mai incrociato prima, ma ormai familiare. Perché se qualcosa ti è destinata prima o poi la trovi sulla tua strada.
Ho sognato di guardare in silenzio quegli occhi cercando di carpire tutti i pensieri nascosti nei loro riflessi.
Ho sognato di tremare e vederli tremare.
E ho sognato di non riuscire a dire una sola parola, come muta, per l'emozione di guardare in viso per la prima volta un sogno. Milioni di parole intrappolate in uno sguardo muto.
Ho sognato di stringere delle mani amiche.
E ho sognato di appoggiare la testa ad un petto e sentirne il tamburo impazzito.
Ho sognato di non pensare a nulla.
E ho sognato un bacio.
Ho sognato.

Ho sognato che non fosse solo un sogno.

Ma i sogni cosa sono? Qual è il confine tra un sogno e un desiderio, realizzabile o irrealizzabile che sia?
E poi....nulla è veramente irrealizzabile....
Il confine sta tutto nella nostra forza di volontà.



giovedì 2 agosto 2012

Donne in rinascita di Jack Folla

"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto
è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti
fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando
l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a
scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei
terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché
hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole
cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto
bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e
Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai
buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo
specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai
guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua
solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro,
sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria
buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che
dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse
pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e
saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in
mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà
sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova
te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un
diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal
taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di
gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo
biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo
lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande
meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti... "


Ringrazio il mio "Grillo parlante" per avermi fatto dono di queste parole, di cui non conoscevo l'esistenza.

Giacomo "Jack" Folla è un personaggio di un programma radiofonico ideato e scritto da Diego Cugia. Si tratta di un personaggio di fantasia, più precisamente di un DJ condannato a morte negli Stati Uniti d'America, al quale viene concesso di trasmettere su una radio italiana  "la musica della sua vita", che spaziava dal rock più puro alla musica italiana d'autore. 
La radio era Radio2, il programma era “Alcatraz – un Dj nel baccio della morte

Questo brano è dedicato a tutte le donne che trovano sempre la forza di rialzarsi e di rinascere.


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Chi è Manuela Rossa

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Manuela Rossa è un personaggio di fantasia, una sorta di "alter ego" di una donna che ha scoperto il potere dell'immaginazione e della scrittura per raccontarsi innanzitutto a sé stessa. I suoi scritti sono frutto di fantasia e non attingono che in modo marginale alla vita reale.

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