Pagine

mercoledì 3 ottobre 2012

Relazioni virtuali

Quante relazioni nascono, crescono e poi muoiono solo in questo mondo parallelo che è il web? Tantissime... In circa un anno e mezzo in cui ho frequentato un forum, uno di quei posti dove si dovrebbe solo discutere di argomenti ben specifici, ho visto nascere amori, amicizie, inimicizie, nascere e crescere nel web proprio come se fossimo in un luogo pubblico qualsiasi, in una piazza. Il guaio però di queste relazioni è che fanno un percorso totalmente diverso da quelle tradizionali. È come un percorso fatto a ritroso.

In genere nella vita "reale" ci si incontra, ci si guarda, si sente la voce dell'altro, si osservano i suoi modi di fare, di ridere, di parlare, di interagire con il mondo e con la vita, e poi piano piano si entra in confidenza, ci si apre, ci si racconta, ci si innamora.
Nel web il percorso è diverso.
L'illusione che le persone con cui ci scriviamo, spesso nascoste da un alias e da un avatar, non entreranno mai per davvero nelle nostre vite, ci porta ad aprirci maggiormente, a dire cose di noi, a perfetti sconosciuti, che nella realtà non diremmo nemmeno alla mamma o ad una sorella, o al nostro migliore amico.
E spesso questo mettersi a nudo, che da un lato è fortemente terapeutico perché aiuta a tirar fuori quello che si ha dentro, quasi come se si fosse stesi sul lettino di uno psicoterapeuta, ci espone a pericolosi innamoramenti di entità virtuali senza mani né braccia né occhi, che raramente hanno lunga vita se non si passa poi dal virtuale al reale.
Sull'argomento, proprio in questi giorni, ho letto un libro che mi è piaciuto molto.
Ne avevo letto una piccola citazione che mi aveva affascinato: " mi scriva Emmi. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente"
Questa piccola citazione, nella quale ero inciampata online per caso, mi aveva portata a cercarlo.
E così, l'altra sera, mentre ero in libreria in fila per l'acquisto dei testi scolastici per mia figlia, l'ho preso, e l'ho bevuto in un sorso.
Ah, già...non vi ho detto come si chiama il libro in questione.
"Le ho mai raccontato del vento del nord" di Daniel Glattauer, Feltrinelli Editore.



Le Ho Mai Raccontato Del Vento Del Nord? - Di Glattauer DanieUn'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, il romanzo descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?.



Vi riporto qui piccoli stralci tratti da questo libro.


"...Qui ci siamo solo noi due, solo per noi due. Rimarremo in contatto fino a quando uno di noi non resterà a corto di fiato o di voglia. Non credo che sarò io. Buona giornata di primavera, il suo Leo."

"No, Emmi, lei non è una qualunque. Se c'è una che non è una qualunque, quella è lei. Non per me. Lei è come una seconda voce dentro di me che mi accompagna durante le giornate. Ha trasformato il mio monologo interiore in un dialogo. Arricchisce la mia vita interiore..."

"...Ha mai baciato uno sconosciuto? Sto bevendo un altro sorso di bianco del Friuli. Brindo a noi. Sono già un po' ubriaco. Ma non molto. E adesso è di nuovo il suo turno, Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente. Emmi, Emmi, Emmi."

" Be', me l'ero immaginato un po' diverso il nostro primo rendez-vous a mezzanotte. Leo, ubriaco fradicio! La cosa però ha un certo fascino...."

"...Un consiglio, però: passi all'acqua. O in alternativa, si faccia un bel caffè forte!


50 minuti dopo
R:
Quant'è severa, Emmi. Non sia così severa. Io non voglio il caffè. Io voglio Emmi.
Venga da me. Beviamoci un altro bicchierino di vino. Possiamo bendarci gli occhi, come nel film. Com'era il titolo?, mi lasci pensare. Mi piacerebbe così tanto baciarla. Che m'importa dell'aspetto? Mi sono innamorato delle sue parole. Mi scriva quello che vuole. Sia pure severa. Mi piace tutto. A dire il vero, lei non è per niente severa. Se lo impone, vuole solo sembrare più forte di quello che è. Marlene non beve una goccia di alcol. Marlene è una donna molto sobria, ma affascinante, lo dice chiunque la conosca. Stava insieme a un pilota, uno spagnolo. Ma è già finito tutto. Dice che per lei c'è un solo uomo, io. Sa che le dico? È una bugia. Io non esisto più per lei. Separarsi fa tanto male. Non voglio più separarmi da Marlene. A mamma lei piaceva. Mia madre è morta, era infelice. Me l'ero immaginato molto diverso. Qualcosa di me è morto con lei. Lo sento solo ora che è morta. Mia madre non si è occupata granché di me, solo della mia sorellina. E mio padre se ne è andato in Canada, portandosi con sé mio fratello maggiore. In qualche modo io sono scivolato nel mezzo. Mi hanno ignorato. Ero un bambino tranquillo. Posso mostrarle le foto. Le vuole vedere? A Carnevale mi vestivo sempre da Buster Keaton. Mi piacciono gli eroi dei film muti, tristi e spassosi, che fanno le smorfie. Venga da me, ci beviamo un altro bicchiere alla nostra e guardiamo le foto del Carnevale. Peccato che sia sposata. No, meglio così, che è sposata. Tradisce suo marito, Emmi? Non lo faccia. Fa male quando ti tradiscono. Io sono già un filo ubriaco, ma la mente è ancora lucida. Marlene una
volta mi ha tradito. Diciamo che io so di una volta. Marlene: la guardi e capisci che è una che tradisce. Emmi, adesso la smetto. Le do un bacio. E un altro ancora. E ancora uno. E un altro. Non mi importa chi sia lei. Ho nostalgia della vicinanza di qualcuno. Non voglio più pensare a mia madre. Non voglio pensare a Marlene.
Voglio baciare Emmi. Sono un po' ubriaco, mi scusi. Adesso la smetto. Poi vado a letto. Bacio della buonanotte. Peccato che sia sposata. Credo che staremmo bene insieme. Emmi. Emmi. Emmi. Mi piace scrivere Emmi. Un colpetto del medio sinistro, due dell'indice destro, e uno del medio destro due file più su. EMMI. Potrei scrivere Emmi mille volte. Scrivere Emmi è come baciare Emmi. Andiamo a letto, Emmi.


Il mattino dopo
Oggetto: Salve
Salve Leo, è tornato sulla Terra? Baci e abbracci dalla sua Emmi.

Due ore e mezza dopo
RE:
È ancora lì che pensa a come spiegare a se stesso e soprattutto A ME le sue e-mail notturne?... Non è necessario, Leo. Quello che senza volere mi ha scritto era bello, che dico?, bellissimo. Dovrebbe ubriacarsi più spesso, così si trasforma in un vero sentimentale, molto spontaneo e senza tanti fronzoli, tenerissimo, a tratti persino impetuoso e passionale. Le si addice perdere il controllo! E che onore tutti quei baci!
Quindi, mi scriva di nuovo!!! Muoio anche dalla curiosità di sapere come sta. Senza alcol fatica come un disperato solo per non essere quel Leo che, da ubriaco, viene fuori da sé. Speriamo che non abbia vomitato."


.......


"Oggetto: Mi manca Leo!
Salve Leo, sono io. Lo so, non c'è, è in pausa da se stesso. Come si fa? Anch'io vorrei esserne capace. Ho urgente bisogno di una pausa da me stessa. Invece sono qui a logorarmi alle prese con me stessa. Leo, devo confessarle una cosa. O meglio, naturalmente non devo, e non va nemmeno bene che lo faccia, ma mi preme farlo, tutto qui. Leo: al momento non sono per niente felice. E sa perché? (Presumo che non voglia saperlo, ma non ha scelta, mi dispiace.) Non sono felice perché... lei non c'è. Per essere felice ho bisogno delle e-mail di Leo. Per essere felice mi mancano le e-mail di Leo. Per mia sfortuna, le e-mail che avevo la fortuna di ricevere mi mancano davvero tanto. E da quando conosco la sua voce, mi mancano tre volte di
più.
Ho trascorso la serata di ieri e parte della notte insieme a Mia. È stato un bell'incontro, il primo dopo tanti anni. E vuol sapere perché? (Molto meschino, lo so, ma ascolti con attenzione.) L'incontro è stato bello perché finalmente io ero infelice. Mia dice che, in fondo, non ero diversa dal solito, è solo che stavolta l'ho ammesso, con me stessa e anche con lei. Me ne è grata. Un po' triste, no? Mia sostiene che, in un modo bizzarro, ovvero per iscritto, io mi sia innamorata di lei, Leo. Ritiene che al momento io non possa, per così dire, vivere senza di lei, non felicemente almeno. E dice che riesce persino a comprendermi. Non è orribile? Al tempo stesso, Leo, in fondo io amo mio marito. Sinceramente. L'ho scelto, lui e i suoi figli, lui e i miei figli. Ho voluto questa famiglia e nessun'altra, fino a oggi. All'epoca le circostanze erano tragiche, rimando il racconto a un'altra volta. (Ha notato che parlo spontaneamente della mia famiglia...) Bernhard non mi ha mai deluso, e mai lo farebbe. Mai, mai, mai! Mi lascia libera, esaudisce ogni mio desiderio. È un uomo talmente colto, altruista, calmo, simpatico. È chiaro che con il tempo la routine diventa soffocante. È tutto ripetitivo, non ci sono sorprese. Ci si conosce a menadito, non ci sono più segreti. "Magari il tuo è solo bisogno di mistero. Magari ti sei innamorata di un eccitante mistero," dice Mia. "Che devo fare?" rispondo io: "Di punto in bianco non posso trasformare Bernhard in un eccitante mistero". Leo, che ne pensa: posso trasformare Bernhard in un eccitante mistero? Si possono trasformare otto anni di vita familiare in un eccitante mistero? Ah Leo, Leo, Leo. In questo momento tutto sembra così difficile. Sono di pessimo umore. Mi mancano gli stimoli. Mi manca la voglia. Mi manca... il solo e unico Leo.
Non so a cosa porterà tutto ciò. Non voglio proprio saperlo. Non mi importa. L'importante è che lei mi scriva presto. Per favore, si sbrighi con quella sua pausa-da-se-stesso. Voglio bere ancora vino insieme a lei. Voglio che lei voglia di nuovo baciarmi (non è sgrammaticata, no?). Non ho bisogno di baci veri. Ho bisogno di colui che, in certe situazioni, aveva così tanta urgenza di baciarmi da non poter far altro che scrivermelo. Ho bisogno di Leo. Mi sento così sola con la bottiglia di whisky. Ne ho bevuto talmente tanto, Leo. Si vede? Chissà come sarebbe la vita insieme a Leo? Per quanto tempo continuerebbe la sua urgenza di baciarmi?
Settimane, mesi, anni, per sempre? Lo so, non dovrei pensarci. Sono felicemente sposata. Ma al tempo stesso sono infelice. Credo che sia una contraddizione. Leo, la contraddizione è lei. Grazie di avermi ascoltato. Bevo un altro whisky. Buona notte, Leo, mi manca tantissimo.
La bacerei persino a occhi chiusi. Sì, lo farei. Su due piedi.

Due giorni dopo
Oggetto: Nemmeno una parola
Trenta gradi e nemmeno una parola dall'uomo-in-pausa-da-se-stesso. Lo so, l'e-mail dell'altroieri era ai limiti dello strazio. Ho preteso troppo da lei, Leo? Mi creda, è tutta colpa del whisky. Mia e del whisky. Mia, perché nascondo qualcosa dentro di me. Del whisky, perché lo ha fatto uscire fuori. Trepidante di desiderio, Emmi.

Il giorno dopo
Nessun oggetto
Vento da sud... e ciononostante continuo a rivoltarmi nel letto. Un'unica lettera dell'alfabeto da parte di Leo e mi addormenterei all'istante. Buona notte, mio caro inpausa-da-se- stesso.

Due giorni dopo
Oggetto: La mia ultima e-mail
Nessuna replica alla mia ultima e-mail! Leo, quello che sta facendo è davvero spietato! Per favore la smetta, mi fa patire le pene dell'inferno. Le concedo tutto, fuorché il silenzio.

Il giorno dopo
Oggetto: Replica
Cara Emmi, mi ci sono volute solo un paio di ore per impormi una decisione che mi cambierà la vita. Ma mi ci sono voluti nove giorni per comunicare a lei le conseguenze. Emmi, tra qualche settimana mi trasferirò per almeno un paio di anni a Boston. Dirigerò un gruppo di ricerca all'università. Il lavoro è estremamente
allettante, dal punto di vista sia scientifico, sia economico. La mia situazione mi permette di scegliere liberamente. Non ho molto cui dover rinunciare, qui.
Evidentemente, è destino della nostra famiglia cambiare continente una volta nella vita. Sentirò la mancanza di qualche caro amico. Sentirò la mancanza di mia sorella Adrienne. E sentirò la mancanza di Emmi. Sì, sentirò soprattutto la sua mancanza.
Ho preso anche un'altra decisione. Sembra così dura che mi tremano le dita, adesso che devo comunicargliela per iscritto, subito dopo i due punti: Metto fine al nostro rapporto via e-mail. Emmi, devo togliermela dalla testa. Lei non può continuare a essere il primo e l'ultimo pensiero della giornata per il resto della vita. Non è sano. Lei è "già impegnata", ha una famiglia, dei doveri, delle sfide, delle responsabilità. È
molto affezionata a suo marito, siete felici nel vostro mondo, me lo ha fatto intendere chiaramente. (Basta un cocktail ad alto tasso di whisky e desiderio, come è successo nella sua ultima lunga e-mail, per crearsi a parole uno stato d'animo d'infelicità, stato d'animo che però svanisce al massimo al risveglio il giorno dopo.) Sono convinto che suo marito la ama, come si può amare una moglie dopo così tanti anni di vita insieme. Secondo me, quello che le manca è solo un pizzico di avventura extraconiugale all'interno della sua mente, un velo di trucco per la sua pallida quotidianità affettiva . Ecco l'origine dei suoi sentimenti per me. Ecco la base della nostra relazione di parole. Presumibilmente, a lungo andare per lei sarà fonte di confusione molto più che di arricchimento. Veniamo a me: Emmi, io ho 36 anni (ecco, adesso lo sa). Non ho intenzione di passare la vita insieme a una donna a mia disposizione solo dentro una casella di posta. Boston mi offre la possibilità di ricominciare daccapo. D'un tratto mi è tornata la voglia di conoscere una donna nella maniera più tradizionale possibile: prima la vedo, poi sento la sua voce, poi il suo odore, poi forse la bacio. E più avanti, capiterà che le mandi un'e-mail. Il percorso inverso, quello che abbiamo fatto noi, era ed è incredibilmente eccitante, ma non porta a nulla. Devo sciogliere il mio blocco mentale. Per mesi, ho visto Emmi in ogni donna che incrociavo per strada. Nessuna però poteva competere con quella vera, nessuna poteva farle concorrenza, perché quella reale era al riparo da qualunque pubblico, separata dalla società, isolata, era tutta per me nel mio computer. Lì andava a prendermi al lavoro. Lì mi aspettava prima, dopo, al posto della colazione. Lì mi augurava la buona notte al termine di una lunga serata insieme. È capitato abbastanza spesso che si trattenesse con me fino alle prime luci dell'alba, nella mia stanza, nel mio letto, si infilasse di nascosto sotto le coperte, accanto a me. Eppure è rimasta sempre irraggiungibile, inafferrabile. Le sue immagini erano così delicate e fragili che non avrebbero retto al mio sguardo concreto senza formare crepe e incrinature. Avevo l'impressione che questa Emmi artefatta fosse di filigrana, tanto che se l'avessi sfiorata anche solo una volta si sarebbe accartocciata. Il suo corpo non era nient'altro che l'aria fra i tasti delle lettere con cui giorno dopo giorno la plasmavo a parole. Un soffio... e sarebbe sparita. Sì, Emmi, per quel che mi riguarda è finita: chiuderò la casella di posta, soffierò sulla tastiera, abbasserò lo schermo del computer. Mi congederò da lei. Suo Leo.

Il giorno dopo
Oggetto: Sarebbe un addio?
Era la sua ultima e-mail? Non è possibile! Con la presente, non credo più nell'ultima e-mail. Leo, ehilà! Se vuole svignarsela, non le chiedo certo una prodezza comica. Ma che significa questa farsa a metà fra il tragico e l'amaro? Che razza di congedo sarebbe? Come devo immaginare che sia la sua faccia mentre soffia con aria melodrammatica sulla tastiera? Ok, d'accordo, ultimamente mi sono un po' lasciata andare. Ho anche già cominciato a straparlare. È capitato che la mia indole, di per sé un peso mosca, sia diventata un sacco di cemento. Sì, mi sono portata dietro la nostra maxi-casella di posta elettronica. Mi sono un po' innamorata di Mister Anonimo, è vero. Nessuno di noi due è veramente riuscito a togliersi l'altro dalla testa, perciò non incolpiamoci a vicenda. Ma non vedo che motivo c'è di trasformarci in un Tristano e
Isotta virtuali. Se vuole partire per Boston, parta per Boston. Se vuole smettere di scrivermi e-mail,
smetta di scrivermi e-mail. Ma non smetta in questo modo!!! A livello di scrittura come di emozioni, non è all'altezza del suo stile e della mia dignità, amico mio. Soffiare sui tasti, suvvia Leeeo! Quant'è kitsch! Devo pensare: "È così che il tizio ha parlato tutto il tempo?". Per cortesia, mi dimostri che quella che mi ha mandato non era la sua ultima e-mail. Come conclusione vorrei qualcosa di positivo, di sorprendente, un'uscita in grande stile, un bell'effetto finale. Per esempio, dica: "E, per concludere, propongo di incontrarci!". - Almeno sarebbe un finale divertente. (Ecco, e adesso, se permette, mi ritiro a piangere.)

Cinque ore dopo
R:
Cara Emmi, e per concludere, propongo di incontrarci!

Cinque minuti dopo
RE:
Sta scherzando?"


E non finisce di certo qui....



P.S. del 19 ottobre 2012

Ringraziando la gentile segnalazione di un lettore, ora potremo anche conoscere il seguito di questa storia."La settima onda"- Daniel Glattauer. Recensione


14 commenti:

  1. Alcune volte dalle amicizie virtuali nascono amicizie molto durature. Buona serata Manuela!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse solo quelle che riescono a superare le barriere del monitor.
      La mia migliore amica, ad esempio, l'ho conosciuta online...ma ormai siamo andate oltre il web.
      Abbiamo mangiato insieme, viaggiato e sognato, sentito le nostre voci e condiviso i nostri pensieri, anche solo al telefono.
      Quelle relazioni virtuali che restano solo tali, difficilmente sopravvivono.

      Comunque in questo libro si parla d'amore. E io mi riferivo soprattutto a questo tipo di relazioni...
      L'amicizia è un'altra cosa...
      Ciao Simo, buona serata anche a te! :-*

      Elimina
  2. Amore? Già è tanto che ci sia nella vita di tutti i giorni, senz'altro ormai divenuto una chimera, figurarsi nel web!
    Relazione duratura? Secondo il mio parere, meglio evitare di andare oltre l'amicizia, che se dovesse nascere e solidificarsi non sarebbe per nulla da disprezzare, anzi, tutt'altro...Manu, ti abbarccio con affetto!
    Vita lunga e prospera carissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che tu abbia ragione non c'è dubbio. Ma il fatto che nascono molti amori in rete è un dato di fatto. Un abbraccio per te caro Legolas

      Elimina
  3. Manuuuuuu
    mi devo dar da fare e recuperarlo anch'io eh eh mi ricorda qualcosa, credo che in molti ci si ritroveranno in questo libro ^_^
    Grazie per la segnalazione, oh santa con quello che voglio leggere qui non combino più niente e il tuo e-book e questo, ora sono alle prese con la lettura di Rebecca, la prima moglie del quale A. Hitchcock ne fece un film.

    Ciao gioia, bacio bacio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Domani ti mando su fb un regalino... ;-)
      da aggiungere alla tua wishlist di letture
      Muack!

      Elimina
  4. Kalimeraaaa, un bacio a te... Poi ti scrivo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccomi sono a tutta sintonizzazioneeeeeee !!!!
      Mi se son curiosa, vado di là subito a leggere, ho impastato la palla per la pizza ed ogni quarto d'ora per 3 volte devo rinvigorirla boh così ho visto in tv quindi prima di farcirla ho una buona mezz'ora dato che 1 già l'ho smanettata ^_^
      wadooo !!!!

      Elimina
  5. Devi leggere anche " la settima onda"..è il seguito..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero? non lo sapevo, grazie per la dritta! Sia io che la Kalimera, qui sopra di te, eravamo curiose di sapere il dopo....dopo la chiusura del canale email.
      Dicci che finisce bene, su...con almeno una leccatina di panna ;-)

      Elimina
    2. ma scusami...un libro lo si deve leggere...non si può raccontare...
      sarebbe come se io mangiassi un cioccolatino..e poi ti raccontassi il gusto che mi lascia in bocca....;-)
      buona lettura anche a Kalimera

      Elimina
    3. Veramente....l'ho letto quello stesso giorno.... :-D
      scaricato in formato ebook, divorato in quattro e quattr'otto....
      e no, non dico il finale perché non so se Kalimera lo ha già letto ;-)

      Ciao Grillo, buona giornata

      Elimina
    4. ebook.....ahaaaaaaaaaaaaaah (urlo di orrore) no no...
      esci da questo corpo...elettronica...vade retro....

      Elimina
    5. avevo fretta, ero al lavoro e non potevo di certo andare in libreria....
      ma preferisco mille volte l'odore della carta stampata, e il libro che mi cade sulla faccia quando di notte, ormai distrutta, mi addormento leggendo.
      Quando mi cade l'iPad sul naso non sono proprio contenta.... O__o

      Elimina

Cosa ti ha lasciato questa lettura?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Chi è Manuela Rossa

La mia foto
Manuela Rossa è un personaggio di fantasia, una sorta di "alter ego" di una donna che ha scoperto il potere dell'immaginazione e della scrittura per raccontarsi innanzitutto a sé stessa. I suoi scritti sono frutto di fantasia e non attingono che in modo marginale alla vita reale.

Visualizzazioni totali


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07/03/2001.
L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
Alcuni testi o immagini inseriti in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email e saranno immediatamente rimossi.
L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

I blog dei miei amici